Non c'è il minimo paragone con Podemos. Egli stessi affermavano, e qui risalgo soltanto al famoso tweet di Fratoianni, usato dopo in modo propagandistico, l'ispirazione alle alleanze elettorali delle municipali e delle regionali, che sin dall'inizio hanno avuto il coinvolgimento anche di IU. La risposta di Iglesias forma parte dei normali messaggi di auguri che si devono fare a chiunque dichiari di essere disposto a fare politica nella sfera della sinistra. Fine della storia. Il caso è stato assolutamente ignorato in Spagna per motivi ovvi. Se la sinistra italiana si mette a discutere sulle fake news vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. Sicuramente LeU, se pensiamo all'attuale configurazione del PD, è un sintomo positivo, tutto sommato. Ma questo è un mio parere personale. Sempre ho pensato che per l'Italia non ci sono più da tempo le condizioni che c'erano in Spagna e che soltanto si può cercare una via di mezzo fra il modello di Podemos e il sistema di organizzazione di Syriza. Il problema, diciamolo apertamente, è che un partito emergente formato da una miriade di attivisti è poco attraente, in quanto molti credono di supportare qualcosa della quale saranno esclusi dopo. Manca generosità e pesano troppo i rapporti di forza. Se si tentassi di fare una via di mezzo, mettiamo per caso, fra LeU e Potere al Popolo, quelli emergenti e abituati al maggiore istituzionalismo diffiderebbero dei vantaggi di chi proviene da movimenti o partiti strutturati, con molta gente alle spalle. Contrariamente, gli altri si mostrerebbero poco propensi ad accettare le regole pienamente democratiche nell'organizzazione delle liste. È tutto molto complicato, ma senza una forte unità non sarà possibile emergere con una certa forza. In Italia la forchetta iniziale in palio, nella migliore dell'ipotesi, sarebbe fra il 5 e il 10%. In Spagna, il margine è fra il 15 e il 25%.

Ho avanzato sul locale una proposta di dialogo tra LeU e PaP perchè ho partecipato a varie riunioni ma la risposta è stata il silenzio. Quando cito Podemos con le primarie aperte mi guardano come guardassero un extraterrestre e utilizzano il populismo web di M5S a riprova dell'assurdità. Quindi su questo punto ho ripiegato all'accettazione di primarie interne ma in questo caso (tranne Possibile) mi guardano come una persona poco pragmatica. E' per questo che non ho voluto insistere presentando la mia candidatura.. dopo di che ho visto i vari personaggi che si stanno riciclando per avere un posto al sole invece di sostenere da fuori l'operazione. Sono amareggiato. Fossimo riusciti a fare una piccola Podemos Italiana.. :cry:

Non mi sorprende la situazione. A questo punto bisogna chiedersi come pensano di finanziare il partito o la coalizione. L'indipendenza economica è l'unica garanzia per promuovere delle politiche contro i poteri. Sarebbe già qualcosa, ma senza democrazia interna, dubito ci siano gli estremi per fare niente di serio. Il punto è che LeU è partito subito con un riconoscimento nei sondaggi e la cosa puzza enormemente. È ovvio che c'è interesse per frammentare i partiti più forti, e questo si può e si deve approfittare, ma LeU non sembra proprio un partito nato con l'ambizione di governare, bensì la solita stampella alla sinistra del PD. Per quanto riguarda PaP, ho l'impressione che sia palesemente ignorato e che non disponga dei meccanismi per prendere forza. Tutto questo è arrivato troppo tardi. Forse conviene prepararsi per la prossima recessione, che avrà un impatto sociale ancora più duro :D

Penso tu abbia ragione su tutti i fronti. Le dinamiche economiche in parlamento consentono comunque diponibilità abbastanza ingenti. SEL, appena passata al Misto 5 anni fa in Senato, elesse le cariche gestionali e mantenne il controllo economico del gruppo per 5 anni, poi divenne SI e ora è LeU. Sul territorio hanno iniziato a fare delle tessere per la campagna elettorale, anche se non mi risultino statuto e regole. Ogni partito in LeU sta in realtà "parcheggiato" per il post elezioni.

Ci vuole tempo,pazienza e trovare il giusto modo di veicolare...