Loomio
Sun 15 Feb 2015 10:42PM

3. TUTELA DEL TERRITORIO

RAS Rete a Sinistra Public Seen by 146

La Liguria è quella terra in cui l'80% della popolazione vive sul 20% del territorio con un'altissima densità di persone e infrastrutture.

Per contro il 70% del territorio è coperto da boschi invecchiati quando sino al primo dopoguerra erano terrazze coltivate, che oggi franano in un rapido trasporto a valle.

Possiamo sanare questa asimmetria di sviluppo ricollegando i due mondi in una valorizzazione allo stesso tempo specifica e reciproca, vorremmo dire, sostenibile.

L'entroterra è una risorsa fragile che deve essere sostenuta nella sua bellezza, valore primario di una promozione territoriale che guarda ai luoghi ma anche ai prodotti vecchi e nuovi.

La costa, dallo sviluppo maturo e aggrovigliato, deve invece riscoprirsi risorsa nuova, non più vittima della pirateria di suolo.

La Liguria può maturare per sé una visione comune, per rifiorire e trovare una sua dimensione di sostenibilità, capace anche di approfittare delle risorse europee grazie a un quadro strategico e dei progetti.

LEGGI IL TESTO COMPLETO ONLINE E PARTECIPA ALLA DISCUSSIONE.

RAS

Rete a Sinistra Sun 15 Feb 2015 10:51PM

  1. TUTELA DEL TERRITORIO. Schema riassuntivo per la discussione nell'ambito “tutela del territorio”. Qui potete scaricare il testo completo in PDF.
YB

Yurick Balbo Sun 15 Feb 2015 11:30PM

Come Guardia Eco Zoofila mi sono trovato a dover operare in qualità di polizia amministrativa e giudiziaria in comuni nei quali non esiste alcuna legislazione in materia di protezione animali. A peggiorare l'impossibilità di verbalizzare alcune situazioni (e procedere nel servizio) c'è il fatto che la legge regionale è troppo vaga e generica. Trovo assolutamente NECESSARIO che il regolamento regionale venga arricchito usando come punto di riferimento il regolamento comunale di Genova, che è il migliore in tutta Italia e che spesso viene appunto copiato anche in altre regioni grazie alla sua efficacia e completezza.

YB

Yurick Balbo Mon 16 Feb 2015 11:19AM

Allego il regolamento comunale del comune di Genova

YB

Yurick Balbo Mon 16 Feb 2015 11:25AM

Questo invece è lo scandaloso regolamento regionale

IT

Igor Turatti Mon 16 Feb 2015 2:39PM

Ho letto il documento iniziale, condivido molto tuttavia credo che bisognerebbe implentare il discorso della tutela della biodiversità ambientale e agricola, la nostra regione è piena di ricchezze di questo tipo messe in pericolo dalla cementificazione del territorio e dalle politiche che favoriscono solo la grande industria. In particolare su quest'ultimo punto, a mio parere, si dovrebbe mettere in campo politiche che producano incentivi per i produttori piccoli e medi che garantiscano la biodiversità alimentare, ovvero rispettando determinati modi di produzione e il territorio su cui producono.

PD

Paola Defferrari Mon 16 Feb 2015 8:23PM

il territorio della Liguria è il fattore che porta un gran numero di turisti a frequentare la nostra regione e ci può consentire di ricavare le risorse per incrementare la produzione alimentare e la difesa delle nostre peculiarità.

DM

Daniela Minetti Mon 16 Feb 2015 9:27PM

Sono molto d'accordo con Igor sul tema della biodiversità agricola che merita forse un punto a se stante nella parte della difesa. Nella parte sullo sviluppo ho affrontato il tema in interconnessione con le politiche agricole e con forme di tutela attiva, quindi a parte una specifica utile a ricordare il tema si può considerare coperto.
Confesso invece una scarsa propensione delle tematiche riguardo ai pet e quindi i contributi sul tema nonchè sugli animali critici in città sono molto opportuni, così come sulla caccia, pesca nella parte di descrizione delle azioni di governo. Sulla parte invece legata alla fruizione sostenibile e allo sviluppo possono essere comprese nelle azioni legate alle comunità custodi e alla valorizzazione.

YB

Yurick Balbo Mon 16 Feb 2015 9:38PM

Cara Daniela non poter far valere la legge quando ti trovi davanti a uno scheletro lasciato vivere nelle proprie deiezioni a catena sotto pioggia sole e neve (parlo di Davagna) perché la legge non esiste è frustrante per noi agenti. E credo che visto che la Liguria è una delle regioni italiane con tantissimi animali d'affezione sia un argomento e una sensibilità cara a molti. Come già detto su basterebbe semplicemente adattare la legge regionale a quella genovese. E in una ipotetica proposta è un'idea nonché una frase molto sintetica

PR

Paola Repetto Mon 16 Feb 2015 11:54PM

Quando si parla di entroterra, bisogna ricordare che, fino a qualche decennio fa, la "villeggiatura" dei liguri era una risorsa importante per molti comuni. Oggi la villeggiatura, come fenomeno di massa, non esiste più ed è necessario sostituirla con altri modelli di turismo rispettosi del territorio e capaci, nel contempo, di contribuire a mantenere in vita comunità locali che rischiano di estinguersi. Faccio presente che, all'interno del POR FESR, c'è una sezione specifica destinata alle cosiddette aree interne. anche su questo pezzo si potrebbe intervenire perchè le linee di indirizzo nazionali (coordinatore del progetto nazionale aree interne è Barca) contengono proposte molto interessanti.

G

giacomo Tue 17 Feb 2015 12:17AM

Salve, posso provare a proporre in discussione alcuni spunti puntuali ispirati ad alcuni passaggi dello schema riassuntivo?
- Applicazione della legge regionale del 2002 sugli usi civici per identificare le proprietà collettive in Liguria; almeno il 5% del territorio regionale è costituito da proprietà collettive parrocchiali, frazionali, comunali. Una corretta gestione di questi beni, secondo le pratiche tradizionali agrosilvopastorali, rappresenterebbe un valido contributo alla tutela idrogeologica complessiva. Il primo passo dovrebbe essere una dettagliata indagine per definire la reale consistenza di questi beni comuni.
- Come è indicato nella relazione, una parte consistente della copertura boschiva ligure è costituita da vegetazione secondaria che si sta sviluppando su aree di coltivazioni abbandonate. Per permettere di operare con maggiore libertà per il recupero e la gestione di queste aree forse sarebbe opportuno, in sede di riforma del PTCP, individuare cartograficamente queste aree e classificarle separatamente, per evitare che finiscano nel “mare magnum” indistinto delle zone ANI – MA e si sovrappongano vincoli e lacciuoli che ne limitano il recupero produttivo.
Sotto questo aspetto credo che siano da valutare abbastanza positivamente alcuni dei provvedimenti della legge regionale 4 del 2014 (anche se necessiterebbero di finanziamenti adeguati).
- Sempre a fini di “tutela attiva” del territorio, va ricordato che in molte aree delle riviere e dell'entroterra la porzione maggioritaria della SUA è presidiata da pensionati e agricoltori non professionali, non iscritti alle OPA, non censiti dai censimenti periodici, che non hanno diritto a misure di incentivazione burocratica o finanziaria (se non alcune misure dei PSR). So benissimo che le OPA, amici e compagni della CIA in testa, forse storceranno la bocca, ma non si può discutere di espandere le categorie dei beneficiari del PSR anche – dove possibile – agli agricoltori “non professionali”, che sono vitali per la difesa dal dissesto delle aree marginali? E' legittimo ipotizzare il riconoscimento politico di una “agricoltura no profit”, che vale più per le esternalità positive che produce che per il mero valore dei suoi prodotti?
Posso segnalare una pubblicazione recente ricca di spunti in materia? http://edizioni.oltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?idProduct=3206

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