Loomio
Sun 15 Feb 2015 7:12PM

5. RIFORMA DELLA POLITICA

RAS Rete a Sinistra Public Seen by 133

C’è bisogno di progettare e realizzare azioni concrete per migliorare il tasso di ‘chiarezza’ e legittimazione della nostra politica.

Il modello di democrazia rappresentativa basata su assemblee elettive, partiti, apparati pubblici è fallita: non è stata all’altezza delle aspettative egalitarie e di solidarietà civile delle proprie origini, facendosi distruggere dal capitalismo senza regole, dalla mercificazione globale.

La minaccia più forte che viviamo, oggi, anche nella nostra piccola regione Liguria, è la disaffezione della gente e lo svuotamento delle istituzioni, che non rappresentano più chi dovrebbero e che non sono trasparenti nel proprio funzionamento.

Il nostro compito, quindi, è quello di dare vita a pratiche che possano riavvicinare la politica al suo ruolo, come definito nella nostra carta costituzionale – non contribuire alla sua definitiva distruzione.

Su quali principi si devono costruire queste pratiche? Quali le proposte progettuali concrete possono discendere da questi principi?

LEGGI IL TESTO COMPLETO ONLINE E PARTECIPA ALLA DISCUSSIONE.

SG

Stefano Gaggero Fri 27 Feb 2015 5:14PM

Circa i costi della politica. La regione ha abolito i vitalizi dalla prossima legislatura (quella che inizia nel 2015), potrebbe essere giusto sostenere un'abolizione dei vitalizi anche al passato e proporre un passaggio al sistema pensionistico normale per tutti i Consiglieri passati e futuri.

SB

Sergio Berisso Sat 28 Feb 2015 8:42AM

ottime idee Stefano :-)

G

galeazzo Sat 28 Feb 2015 1:56PM

Come ho già avuto modo di dire alla riunione degli istituzionali di #reteasinistra, una cosa che si potrebbe proporre è che anche le Istituzioni si debbano dotare di una sorta di "Carte del servizio" come quelle che hanno le partecipate, ma anche diversi operatori privati (specie nei servizi e nelle TLC). La funzione di queste "Carte del servizio", rivolta alle/ai cittadine/i ma anche agli enti intermedi, dovrebbe essere duplice: una Carta "politica" che imponga all'Assessore interpellato una risposta all'istanza entro un dato tempo e una Carta "tecnica" che imponga ai dirigenti dell'assessorato interpellato analogo impegno; in caso di dilazione dei tempi o di mancata risposta dovrebbero scattare delle sanzioni, pecuniarie e di visibilità pubblica della mancata risposta per l'Assessore o pecuniarie e disciplinari per i dirigenti. Questa cosa potrebbe far sì che le/i cittadine/i abbiano una forza contrattuale maggiore nel vedere esaudite le proprie richieste e tempi definiti nell'avere delle risposte. Che ne pensate?

ER

Emilio Robotti Sat 28 Feb 2015 3:05PM

In realtà le norme sul procedimento amministrativo prevedono già qualcosa di simile, ed anche quelle più recenti sulla trasparenza (Foia :-). Però l'idea di Maurizio Galeazzo è buona perché si potrebbe cercare di tradurre ed ampliare tali diritti del cittadino in modo "più vicino" e meno "legalese"

MP

Mario Pesce Sat 28 Feb 2015 10:59PM

la penso come Emilio... in realtà in molti casi strumenti normativi ce ne sono già, ma non sono conosciuti a sufficienza e sopratutto non "fanno sistema"
non esiste un ben conosciuto sistema di riferimento per il cittadino e l'equivalente di una carta dei servizi sarebbe quanto meno un concreto messaggio di trasparenza

G

galeazzo Sun 1 Mar 2015 7:42AM

E' vero, come dice Emilio, che esistono norme sul procedimento amministrativo analoghe a quanto dico io, ma queste valgono (ovviamente) per le strutture dirigenziali...introdurre una cosa simile per quanto riguarda l'ambito "politico" - cioè la responsabilità "politica" dell'Assessore - credo sarebbe una novità interessante

ER

Emilio Robotti Thu 5 Mar 2015 9:39AM

Mi pare diciamo le stesse cose. La promozione e l'informazione sugli strumenti giuridici esistenti dovrebbe andare di pari passo con la costruzione di buone prassi ed il rafforzamento di quelle eventualmente esistenti.

ER

Emilio Robotti Thu 5 Mar 2015 9:45AM

Visto che il gruppo su Sanità e Welfare non parte ancora, mi pare utile fare alcune considerazioni che sono trasversali e mi pare riguardino anche questo gruppo. Mi scuso se verrà a considerato "off topic", in realtà credo che più che di sanità si tratti di etica e di buona o cattiva politica. E' un articolo che ho pubblicato qualche tempo fa su "Il Vaso di Pandora. Dialoghi in psichiatria e scienze umane" che mi pare purtroppo attuale. Ecco il testo:
"La Vado Sabatia non è un’isola.

Antefatto. A Vado Ligure nella “Vado Sabatia”, quindici operatori sociosanitari (OSS) sono arrestati per violenze perpetrate nei confronti dei pazienti disabili e psichiatrici, documentate da registrazioni audio e video.
L’autorità giudiziaria interviene a seguito della denuncia di un uomo, che visitava la moglie, ricoverata in un altro reparto della struttura non interessato da fatti di rilevanza penale. L’episodio di Vado Ligure segue quelli simili, accaduti sempre in Liguria negli ultimi tre anni, del “Borea” nel ponente ligure, della Rsa “Ex i Cedri” nel chiavarese, di una casa di riposo per Anziani a Genova.
Fatto. Pochi giorni dopo l’arresto degli operatori della Vado Sabatia, un bambino gravemente disabile non può più frequentare una scuola dell’obbligo a Genova, nel quartiere dove abita. I genitori non hanno voluto che il figlio frequentasse un’altra scuola, in un diverso quartiere, priva di barriere architettoniche, perché credono che il figlio debba frequentare una scuola del luogo dove vive: sia il bambino che l’ambiente dove risiede devono conoscersi reciprocamente e imparare a convivere l’uno con l’altro. La scuola ha un montascale grazie al quale il bambino disabile può accedere al piano superiore, dove sono situate le classi, ma non può più farlo: i collaboratori scolastici, supportati dal sindacato a cui aderiscono, dichiarano di non poter più continuare ad assumersi il rischio di utilizzare il montascale e rispondere di eventuali incidenti che possano occorrere al bambino durante il trasporto al piano superiore.
La situazione si risolve dopo la pubblicazione sulla prima pagina del più venduto quotidiano genovese di una lettera della madre del bambino che denuncia la situazione: gli operatori scolastici riprendono infatti a utilizzare il montascale per aiutare il bambino ad accedere alla sua classe al piano superiore, le autorità scolastiche annunciano di aver trovato i fondi per la realizzazione di un ascensore per la scuola, il sindacato annuncia che ora che il problema dell’utilizzo del montascale è solo temporaneo, ovvero fino alla realizzazione dell’ascensore, e soprattutto è diventato di pubblico dominio il prblema e la richiesta di aiutare il bimbo a raggiungere il piano superiore, gli operatori scolastici non rischiano più di dover rispondere in prima persona delle conseguenze di un eventuale incidente al bambino durate il trasporto con il montascale.
Domande. Come è possibile che alla Vado Sabatia gli OSS che non hanno inflitto violenze e umiliazioni ai pazienti, non sia siano accorti di quanto facevano i Colleghi arrestati e sotto procedimento penale. E’ evidente che tertium non datur: o non si sono accorti di quanto accadeva, e viene da chiedersi allora di quale professionalità ed umanità, empatia siano capaci nei confronti dei pazienti e dei loro colleghi; oppure sapevano, e non sono intervenuti a fermare (e non riuscendoci, a denunciare) i colleghi violenti e sadici. Evidentemente non hanno parlato con la direzione della struttura o se rimasti inascoltati, si sono ritenuti in tal modo assolti da ogni colpa. Se sapevano, hanno taciuto colpevolmente sin dall’inizio, o hanno cominciato a farlo in seguito, rimanendo inerti e silenti colpevolmente.
La stessa domanda sugli OSS della Vado Sabatia, con un livello di colpa che sale con progressione geometrica, si può porre per quanto riguarda i medici, gli psicologi, gli infermieri, gli educatori che lavoravano in quel reparto; per il direttore sanitario, per quello amministrativo, per i vertici della società che gestiva la Vado Sabatia; ma questo vale, non di meno, anche per i Servizi Territoriali di competenza per i pazienti ricoverati, che evidentemente hanno delegato completamente alla struttura la gestione dei pazienti e non hanno vigilato efficacemente sulle condizioni di ricovero e di cura dei pazienti, o non hanno vigilato affatto.
Viene parallelamente da chiedersi, quanto alla scuola genovese, come sia stato possibile rifiutarsi di trasportare un bambino con il montascale al piano superiore di una scuola dell’obbligo; come sia stato possibile che un’organizzazione sindacale, che oltre a difendere gli interessi dei lavoratori, proclama di voler tutelare gli interessi di tutti i cittadini, abbia avallato tale comportamento. Viene da chiedersi perché gli insegnanti della scuola, il direttore, i suoi superiori gerarchici, gli altri genitori dei compagni di classe del bambino, non si siano ribellati anche solo con un semplice gesto, ovvero portare loro stessi il bambino in classe con il montascale fino a che la situazione non fosse stata risolta grazie anche alla loro inazione e omessa denuncia, che non doveva essere delegata all’iniziativa solitaria della mamma del bambino.
Eziologia. Sia la scuola che la sanità italiana sono da anni soggetti ad una incredibile involuzione causata da un taglio sempre maggiore e sempre più lineare delle risorse economiche ed umane, rinviando una ormai non più rinviabile riforma per ottenere un migliore risultato attraverso meno sprechi, più efficienza ed utilizzo quindi adeguato delle risorse, che ove non sufficienti vanno trovate e rese disponibili. Il risultato negativo di queste politiche miopi, di breve respiro quanto agli apparenti risparmi (ma con incalcolabili conseguenze in termini di costi reali, non solo economici) su scuola ed all’Università è evidente, come lo è altrettanto per la sanità, che l’OCSE ritiene - proseguendo su questa strada - non potrà continuare a garantire un servizio sanitario universale ai cittadini. Questo stato di fatto può certamente demotivare operatori, professionisti, dirigenti, imprenditori, e favorire il verificarsi di fatti come quelli appena esposti sommariamente e certamente con qualche inesattezza, perché ricavati dalla semplice lettura dei quotidiani, ma non li spiega né giustifica, né può esso solo causarli.
Etica, morale, professionalità. L’etica sta al singolo, come la morale sta al gruppo. La professionalità sta al singolo, come al sistema scolastico ed educativo; la professionalità sta all’etica per il singolo, come per il gruppo, così come poggia sulla tecnica e dalla scienza.
In entrambi i casi riportati, della Vado Sabatia e del bambino, è mancata sia l’etica, che la morale, che la professionalità, a molti (se non tutti i livelli). Questo vuoto etico, morale e professionale, è il vero brodo di coltura nel quale possono svilupparsi e fiorire azioni collettive come le violenze perpetrate (a prescindere dalla diversità degli episodi e dalla presenza o assenza di responsabilità penali) nei confronti dei pazienti e del bambino.
L’individuo. Il gesto di un singolo può anche essere inutile per mutare una piccola situazione di sopruso da parte di un singolo, di un gruppo, di una istituzione; e spesso tale gesto, quanto più è importante, tanto più può avere conseguenze negative per il singolo che lo compie. Ma senza tale gesto, non esiste etica, morale, né professionalità. La conseguenza è stata descritta molti anni fa dai poeti: F. De Andrè (“anche se vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”) e Niemoeller “E poi quando vennero per me mi voltai e mi guardai intorno, non era rimasto più nessuno...”; ovvero grandi, o meno grandi, tragedie ed ingiustizie."

LM

Luciano Michelon Tue 10 Mar 2015 8:58PM

tante belle cose, magari anche giuste, ma a sto punto non si può continuare a fare finta di niente: qual'è il candidato per le regionali? cosa vuol dire che rete a sinistra non concorda con il candidato proposto da Don Farinella? Rete a Sinistra cosa propone? Se volevamo essere seri si dovevano stabilire dei criteri x proporre i candidati e poi fare le primarie. Così non si capisce chi propone e chi sceglie

MM

Mario Maestrelli Sun 15 Mar 2015 5:53PM

Molte proposte valide,ma chissà se tutte praticabili: ad esem
pio abolire i vitalizi anche per il passato; ho l'impressione an
ch'io non sia possibile. Mentre sono d'accordo sul trattare il
il periodo in cui si è in carica come consigliere come iscritti all'A.g.o. (assicurazione generale obbligatoria, con la più ampia possibilità di ricongiungere i versamenti a qualsiasi
fondo pensionistico, ovviamente a spese dell'interessato:
al massimo accordare dilazioni di pagamento dei versamen
ti integrativi ad interessi minimi. Un modo per stimolare sol
tanto persone che intendono veramente agire nell'interesse
pubblico e ridurre al minimo la politica professionale, specie
certa politica a cui, come abbiamo visto e continuiamo a ve
dere, noi elettori non riusciamo a porre rimedio.
Però, vorrei dire concludendo, che ne è della scelta del
candidato? Perché non si sceglie Giorgio Pagano? Un silen
zio quasi indisponente, in merito.....

SG

Stefano Gaggero Wed 18 Mar 2015 12:20PM

@francescoscriva sì hai ragione sull'avere una versione doc oltre le slide pubbliche. Lo facciamo.

MS

maria solimena Wed 18 Mar 2015 12:23PM

non ho ancora finito di leggere tutto il documento ma posso senza dubbio dire che sono favorevole e che la proposta di istituire un albo per i gruppi di "pressione" sia opportuna visto ciò che succede a livello nazionale oltre che locale. Qualcuno ha sollevato il problema del candidato di reteasinistra: questa mattina ho letto sulla stampa che Luca Pastorino sarà il candidato. Mi auguro che a questo punto sia possibile che Pagano faccia un passo indietro per consentire una qualche possibilità ad un unico rappresentante per la sinistra.

FC

Franco Canalini Wed 18 Mar 2015 1:00PM

Vanno bene i punti del programma, va bene costruire una cosa nuova per una politica trasparente, onesta, sensibile ai deboli, anticasta, antiprivilegi, anticorruzione, con alto senso morale, con proposte concrete per scuola pubblica, salute pubblica, ecc., ecc., ecc., però bisogna uscire dal guscio, andare tra la gente, essere con la gente, ascoltare la gente, farsi vedere in faccia, sapere chi si è, far vedere le facce del candidato, dei candidati, uscire allo scoperto, rapportarsi con la gente per coglierne desideri, bisogni, sogni, aspettative, speranze. Rimanendo al computer non si fa altro che riproporre una casta anticasta.

MS

maria solimena Wed 18 Mar 2015 1:16PM

ritengo che il modo giusto di agire lo stia
mettendo in piedi Landini: desideri, bisogni, sogni speranze, aspettative,
queste le parole appena lette. Per questo penso che sia una buona idea, come
reteasinistra, cercare di partecipare alla giornata del 28.03 a Roma, io
cercherò di andarci.

G

gelsi Wed 18 Mar 2015 11:23PM

ottima l'eliminazione del listino e dei vitalizi

CS

Carlo Schenone Thu 19 Mar 2015 1:11PM

Scusate il pessimismo, ma le cose proposte mi pare rientrino a rigore tra le “buone intenzioni”. Il Registro dei portatori di interessi la trovo una foglia di fico quasi imbarazzante in Italia. All'estero può avere senso ma qui in Italia mi pare del tutto ininfluente visto che solo quelli che non serva ci stiano ci sarebbero me non ci sarebbero tutti gli altri che non hanno certo bisogno di accreditarsi per fare una telefonata.
La selezione per merito in teoria c'è già coi concorsi attuali, i dati sono pubblici quando non vengono nascosti per la privacy, ma in Italia quello che si è fatto è di aggirare il problema con i concorsi con la foto in cui il bando lascia posto solo al predestinato. Con buona pace della trasparenza dei CV. Nuovo sarebbe il contraddittorio pubblico ma temo che finirebbe per mettere alla gogna persone capaci senza fermare quelle disoneste. I nuclei partecipativi mi sembrano poco realizzabili e facilmente manipolabili. Trovo invece ben formulato il referendum approvativo e condivido le altre modifiche istituzionali (listino e compensi).

AG

Alessandra Gheri Mon 23 Mar 2015 7:11AM

Che ne dite della proposta di Pagano a Pastorino? Non sarebbe il caso di far votare anche questa su Loomio? "A questo punto è necessario un nostro atto di estrema responsabilità e generosità: ritiriamo entrambi le nostre candidature, ricerchiamo insieme e convergiamo rapidamente su una personalità di alto profilo morale e politico della società civile ligure, capace, per la sua storia di indipendenza, rigore e coerenza, di tenere insieme i due mondi che le recentissime vicende politiche liguri hanno diviso. Sono certo che ci riusciremo."
Se il gruppo è tanto democratico e dal basso dovrebbe esserci la possibilità di decidere anche riguardo al candidato, che finora è stato imposto dall'alto. Vista l'impossibilità di convergere su uno dei due candidati proposti non mi sembra un'idea malvagia quella di cercarne, in tempi brevissimi, uno che vada bene a tutti. Lo so che si è già provato, ma forse di fronte a questa apertura di Pagano, disposto a fare un passo indietro, sarebbe più facile riprovarci, in quanto Altra Liguria sarebbe più collaborativa.

DU

Nicolò Fuccaro Mon 23 Mar 2015 11:02AM

Concordo molto con la proposta di Alessandra (quantomeno) di prendere in considerazione e discutere l'invito avanzato da Pagano a Pastorino.
Suggerisco la lettura dell'interessante (e personalmente condivisibile) articolo di ieri di Marco Preve su Repubblica Genova: http://preve.blogautore.repubblica.it/2015/03/22/pagano-pastorino-ambarabaciccicoco/

MS

maria solimena Tue 24 Mar 2015 1:36PM

Personalmente credo che a questo punto forse è
Pagano a dover fare un passo indietro poichè, come giustamente ha fatto notare
Pastorino, non c'è più tempo per questo tipo di proposte e soprattutto non vi è
bisogno a Genova di una "personalità di alto profilo". Pastorino ha fatto una
scelta forte uscendo dal PD e candidandosi per le regionali. Per il "bene" della
sinistra a Genova credo che sia utile un solo candidato su cui far convergere i
voti. Mi sembra semplicemente una tattica ispirata dal buon senso, o forse la
politica oggi non fa più conto sul buon senso? Aggiungo che secondo me sarebbe
ora che tutti coloro che all'interno del PD soffrono di "mal di pancia" per come
è gestita la poltitica sia a livello nazionale che a livello locale,
uscissero dal partito. Non credo di dire un'eresia perchè conosco
molti compagni che sono in questa situazione. Le spiegazioni date da Pastorino
sulle motivazioni della sua uscita dal partito sono chiare e condivisibili. Il
mio augurio è ovviamente per la sua affermazione e che davvero l'esperienza
ligure diventi un modello più ampio e/o un laboratorio politico.Ad ogni
modo l'idea di votare su Loomio non è malvagia, se anche altri sono
d'accordo.

VR

Veronica Raiola Tue 24 Mar 2015 1:58PM

A me piace la legge regionale sulla partecipazione approvata in Emilia Romagna già nel 2010 che stimola modelli di democrazia partecipativa favorendo una una maggiore inclusione dei cittadini e delle loro organizzazioni nei processi decisionali. La legge individua due nuove figure deputate a favorire la negoziazione e il confronto nel rapporto istituzioni-cittadini e ha prodotto strumenti di governo interessanti ed utili per i territori (ad esempio regolamenti sulla rigenerazione partecipata di spazi comuni e di relazioni). Potrebbe essere uno spunto...