Loomio
Wed 25 Feb 2015 10:38PM

9. RIFIUTI

RAS Rete a Sinistra Public Seen by 124

Il modello di gestione dei rifiuti basato su discarica e incenerimento è superato da decenni ed appartiene ad una cultura che non ci appartiene. Osservate dal punto di vista dei rifiuti, la società, la legislazione ai vari livelli, la sensibilità sono cambiate moltissimo, così come le possibilità di creare filiere virtuose. Fino ad oggi però la politica poco ha saputo fare per questi temi, limitandosi ad enunciazioni di massima che però si sono tradotte in poche azioni concrete e non hanno saputo o voluto arginare il meccanismo delle “emergenze” con formidabili processi di auto-assolvimento che però gravano oggi come macigni sui cittadini.
Manca oggi il ruolo di coordinamento e sostegno in un’ottica di efficientamento delle aziende pubbliche che si occupano di questi temi, delle amministrazioni locali che vogliono impegnarsi al rispetto dei parametri di legge, di quell’imprenditoria che ha capito che si può creare valore ed occupazione localmente, dei cittadini che attraverso dei percorsi partecipativi possono mettere a disposizione competenze ed impegno.
Scegliere tra sostenere questa rete complessa oppure adagiarsi favorendo le grandi multiutility è una scelta politica che qualifica un intero programma di governo della Regione.

LEGGI IL TESTO COMPLETO ONLINE E PARTECIPA ALLA DISCUSSIONE.

RAS

Rete a Sinistra Wed 25 Feb 2015 10:43PM

RIFIUTI. Qui potete scaricare il testo completo in PDF.

MC

Marina Caprioni Thu 26 Feb 2015 7:46AM

visto che il gruppo RIFIUTI non si è ancora avviato, scrivo in questo che mi sembra il più attinente. Il gruppo GRC (LEGGE RIFIUTI ZERO) aveva inoltrato nell'aprile 2014 delle osservazioni sul PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI (allegato) ora che il Nuovo Piano (peggiorativo) sta per diventare attuativo a chiesto un' audizione e sta mettendo su un gruppo di lavoro con controproposte. Io faccio parte da tempo di questo gruppo e ho raccolto le firme per la proposta di legge (lo sa anche Renata carissima) Ora chiedo se qualcuno di voi interessessato e più esperto di me potesse partecipare al nuovo gruppo di lavoro che si sta creando . Il gruppo CRC lavora con Google e la responsabile è Renata Vela, si riuniscono anche fisicamente nelle zone di Genova e Savona, ma non da noi a La Spezia. Chiedo comunque di tenersi aggiornati sul loro lavoro e organizzare magari un confronto informativo.

MC

Marina Caprioni Thu 26 Feb 2015 8:49AM

allego atti dell'audizione delle associazioni ambientaliste liguri di fronte alla commissione ambiente della camera
Ciclo dei rifiuti

MC

Marina Caprioni Thu 19 Mar 2015 9:05AM

GG

Giuliano Graziani Wed 1 Apr 2015 12:47PM

Gran parte dei comuni della regione non effettuano un servizio di raccolta differenziata “spinta”, cioè un servizio che porti a differenziare direttamente in casa il rifiuto. Viceversa il servizio di raccolta è realizzato con le classiche campane/cassonetti stradali per vetro, plastica, carta ed indifferenziato. Di conseguenza la percentuale di rifiuto differenziato arriva alla soglia di legge (65%) solo dove esiste questo servizio, mentre altrove le percentuali sono lontanissime dal valore prescritto. Scatta a questo punto la maggiorazione tariffaria dell’ecotassa che finisce in bolletta. Un’altra osservazione dei dati (tutti di fonte Regione Liguria) indica che la raccolta differenziata spinta ha successo, in Liguria, per i comuni con popolazione inferiore ai 10.000. Cosa si può fare? Bisogna agire su due piani. Il primo piano è quello istituzionale: a) creare incentivi/disincentivi per quelle amministrazioni comunali che non avviano il servizio RD; b) creare impianti di trattamento rifiuti adeguati alla RD. Il secondo piano è quello culturale/educativo: intensificare campagne informative per la riduzione della produzione di rifiuto che proviene prevalentemente da imballo.

MC

Marina Caprioni Thu 16 Apr 2015 7:10AM

Conferenza Stampa GCR Genova 13-4-2015 Palazzo Tursi

Danni occupazionali ed erariali dal nuovo Piano Regionale dei Rifiuti

La scelta dell'uscente Giunta Regionale di rinviare al 2020 il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata di legge per il 2012, mette al riparo gli Amministratori locali dal dover rispondere di tasca propria del danno erariale prodotto da questa "non scelta", ma scarica sui cittadini liguri il grave danno economico e occupazionale prodotto da questa decisione.

Nel 2013 la RD in Liguria era il 33%; se, come la Legge 2006 prescriveva, avessimo raggiunto il 65%, avremmo avuto circa 300.000 tonnellate in meno di scarti da smaltire, scarti che invece sono andati in discarica o in impianti fuori Regione (con costi raddoppiati); mentre, se differenziati, questi scarti selezionati avrebbero prodotto un introito e risparmio annuo di circa 27 milioni di euro in base ai modesti, ma sicuri, contributi del Consorzio Nazionale Imballaggi e alle ecotasse regionali evitate.
Sono soldi che il Piano ha deciso di buttare letteralmente via, dentro ad una discarica o nei fumi e nelle ceneri di un "termovalorizzatore", di un cementificio, di una centrale termoelettrica.
Questo Piano è anche un grave danno occupazionale.
In base alle stime della Commissione Europea nel suo documento sull’ Economia Circolare, una RD del 65% avrebbe comportato in Liguria 1.600 nuovi lavoratori addetti alla raccolta porta a porta e alla valorizzazione delle frazioni raccolte. Altri qualificati posti di lavoro si sarebbero potuti creare nel riciclo delle materie seconde.

Scelte strategiche dimenticate: Porta a Porta e Tariffa puntuale
Questo disastro economico e occupazionale è stato evitato solo nei 10 comuni Liguri (su 235) che, nel 2013, hanno rispettato l’obbligo di legge (Garlenda 81%, Arnasco 77%, Villanova D’Albenga 75%, Vendone 74%, Pieve Ligure 71%, Recco 70%, Tovo San Giacomo 68%, Levanto 68%, Bogliasco 67%, Pietra Ligure 66 %, Noli 65%).
Questi Comuni, in pochi mesi, hanno raddoppiato la loro percentuale di RD, grazie alla scelta vincente della raccolta Porta a Porta per tutte le frazioni riciclabili, organico compreso, scelta che, con opportuni incentivi, compreso il supporto tecnico, sarebbe stato possibile ottenere, altrettanto facilmente e rapidamente, anche per i 220 comuni liguri con una popolazione simile, ossia inferiore a 15.000 abitanti (652.000 abitanti, su un totale ligure di 1.587.000 abitanti).
Questi dieci Comuni possono anche testimoniare come sia falso affermare che il Porta a Porta aumenti i costi totali: aumenta i costi di raccolta, ma diminuisce sensibilmente i costi di smaltimento e permette importanti ricavi, se si vendono le frazioni pulite.
Il Piano Regionale ignora questa pratica virtuosa, come pure l'altra carta vincente, la "tariffazione puntuale", diffusa in altre regioni italiane, che premia i comportamenti virtuosi, permettendo di pagare il servizio di raccolta, in base alla quantità di scarti indifferenziati realmente conferiti da ogni famiglia o azienda, con l’effetto indotto di diminuire la produzione pro-capite (- 20%) e quindi il costo della tariffa.

PM

Pietro Mensi Sun 3 May 2015 1:48PM

Vorrei segnalare questo progetto molto interessante:http://www.fairphone.com/

PM

Pietro Mensi Sun 3 May 2015 1:49PM

Marina, lo sai che la relazione ecomafie l'ho scritta io?
Chi ve l'ha consegnata? è un bel quadro riassuntivo delle indagini in materia che si chiuderanno a breve.