Loomio
Wed 10 Apr 2019 8:16AM

Analisi dei metodi democratici della repubblica di Venezia.

RS Roberto Soccoli Public Seen by 129

Il tema più discusso nel nostro gruppo da circa un anno è la democrazia a sorte.
Abbiamo ricevuto diversi stimoli esterni e ciò mi ha fatto studiare il tema.
Essendo residente a Venezia parto dalla Repubblica di Venezia.

RS

Roberto Soccoli Wed 10 Apr 2019 9:51AM

Intanto analizziamo un concetto parzialmente inesatto la Repubblica oligarchica.
Anche se gli elettori, cioè il Maggior Consiglio, erano principalmente i discendenti delle famiglie originarie a queste si sono aggiunte molte altre anche a pagamento.
In pratica poi la repubblica si è retta sul principio della collegialità e per le selezioni a sorteggio di un numero ristretto di elettori che indicavano i candidati che poi venivano votati.
A parte il Doge ed i comandanti militari le magistrature erano collegiali in modo che una singola famiglia non potesse prevalere e comandare.
Nessuno "vinceva" e le cariche prestigiose non portavano ricchezze ma anzi costavano all'eletto.
Concludendo, non mi fisserei in questa analisi sul suffragio universale moderno ma solo sui metodi che sono validi anche ora per più democrazia.

RS

Roberto Soccoli Wed 10 Apr 2019 10:09AM

Allego un testo completo.

RS

Roberto Soccoli Wed 10 Apr 2019 4:17PM

Come rendere efficiente una elezione parzialmente a sorteggio?
Intanto la repubblica forniva ottime scuole a tutti i futuri membri del Maggior Consiglio.
Anche io avevo una nozione confusa ma sapevo che serve una selezione dei migliori anche nel sorteggio.
I veneziani sorteggiavano chi avrebbe indicato i candidati, non esistevano le candidature ufficiali anche se c'erano pressioni per appoggiare i candidati.
Il sorteggio rendeva difficile trovare appoggi da gregari se non si era rispettati comunque.
Le cariche erano un dovere e si cercava inizialmente di proporsi a quelle più adatte.
Le cariche duravano poco e si cambiava incarico spesso in modo da conoscere l'amministrazione ed essere meritevoli degli avanzamenti di carriera.
La carriera pubblica meritevole facilitava la selezione dei candidati ed il sorteggio di chi li indicava unito alle votazioni a maggioranza assoluta rendeva poco manipolabile l'elezione.
Le cariche avevano una durata fissata e spesso la rielezione era esclusa per la stessa durata della carica.
Se si rifiutava una carica la pena era la incandidabilità per tutta la durata della stessa.

RS

Roberto Soccoli Wed 10 Apr 2019 4:39PM

Come veniva usato il sorteggio?
È semplice.
Dal Maggior Consiglio venivano sorteggiati 60 consiglieri ridotti a 36 con un ulteriore sorteggio.
I 36 sorteggiati formavano 4 gruppi da 9 che eleggevano un presidente.
I presidenti indicavano un nuovo candidato fino a quando non riceveva 6 voti su 9.
I 4 candidati selezionati venivano votati dal Maggior Consiglio fino a quando uno di essi otteneva almeno la maggioranza assoluta ed i maggiori voti. Qui il Voto Alternativo avrebbero ridotto i tempi e reso semplice l'elezione.
Per alcune votazioni si dimezzava il sistema sorteggiando 30 consiglieri poi ridotti a 18 divisi in due gruppi ma il sistema di selezione non cambiava.
Evidentemente anche per cariche collegiali si eleggeva un candidato alla volta e sempre a maggioranza assoluta.

RS

Roberto Soccoli Thu 11 Apr 2019 8:37AM

Commento finale
Dobbiamo analizzare il contesto cioè il corpo elettorale.
Tralasciando tutti gli altri aspetti prendiamo i seguenti fatti:
* i nobili veneziani facevano una intensa attività politica ed amministrativa;
* fin dalla nascita venivano istruiti per il loro percorso istituzionale;
* il percorso stesso li preparava a incarichi sempre più gravosi;
* il servizio della repubblica era un dovere ed i nobili veneziani si sentivano come i cavalieri della tavola rotonda;
* il prestigio delle cariche espletate costituiva il rango più della ricchezza perché spesso le due cose non si potevano ottenere assieme;
* raramente gli incarichi impedivano la presenza nelle riunioni del Maggior Consiglio ( che di solito si riuniva di domenica ), tutto il contrario di oggi in cui conta di più la continua campagna elettorale.

Se vogliamo utilizzare lo stesso metodo dobbiamo realizzare un contesto simile composto da istruzione, competenza e merito dal quale selezionare amministratori e rappresentanti.
Successivamente la selezione parzialmente casuale impedisce carriere basate su altri criteri.
Nella Repubblica di Venezia le parti erano volutamente sottomesse al bene collettivo e le carriere politiche non si basavano solo sulle elezioni che si tenevano sempre a maggioranza assoluta degli elettori.

Tutto questo è difficile da realizzare se non si cambiano i metodi di selezione dei candidati sia alle elezioni politiche ed amministrative sia per le nomine amministrative ( ma questo è un discorso che dipende da come formiamo i governi ).
Noi diamo il potere ad un capo che si circonda di collaboratori tratti dalla sua maggioranza e questo si espande su tutte le altre nomine.
Questo sistema forma carriere partitiche che sfaldano il principio del bene comune sopratutto quello moderno nato dalle repubbliche parlamentari.